Storia dei simboli angelici

I simboli angelici, con cui siamo abituati ad identificare i nostri amati angeli, hanno una storia e una tradizione molto antica. Gli angeli, i messaggeri di Dio, inizialmente furono considerati come la personificazione della volontà di Dio e solo in un secondo momento come schiera celeste raggruppata in gerarchie.

Anticamente, poiché soprattutto nelle religioni orientali, era usanza comune di rappresentare dei e demoni con le ali, si evitava di raffigurare le creature angeliche alate. A partire dal IV secolo, cominciarono ad apparire i primi simboli angelici.

Gli angeli vengono raffigurati con le aureole, hanno spesso le sembianze di bambini che indossano abiti bianchi e hanno tra le mani gigli o rami di palme a significare purezza d’intenti e di animo. L’arcangelo Michele viene invece rappresentato con la sua spada fiammeggiante di verità e Luce mentre lotta contro il demonio.

Fino al Rinascimento, gli angeli furono raffigurati come esseri asessuati dai lineamenti dolci e femminili o dall’aspetto di adolescenti, sempre vestiti di bianco, il colore della purezza. I Cherubini venivano raffigurati con delle spade di fuoco mentre i Serafini erano visti come servitori intorno al Trono di Dio.

Per quanto riguarda gli arcangeli, Michele fu sempre dipinto nell’atto di sconfiggere Satana; Gabriele nell’atto di annunciare a Maria la nascita del figlio di Dio; Raffaele mentre accompagna Tobia nel suo viaggio e Uriel vicino al sepolcro vuoto di Gesù.

Bisogna attendere il XIX secolo per vedere rappresentati nei dipinti gli angeli custodi. In questo periodo compaiono anche i simboli angelici a noi tanto cari quali aureola e ali. Le ali, uno dei simboli degli angeli più noti, simboleggiano l’elevazione, poiché attraverso il volo le creature angeliche sono parte del cielo.

Le ali non servono agli angeli solo per sollevarsi materialmente in volo, ma anche per alzarsi dal peso corporeo della vita. Non dobbiamo dimenticare però che le ali non appartengono solo agli angeli: anche Satana viene rappresentato con ali nere da pipistrello.

L’aureola è l’aura luminosa che circonda le creature sovrumane. L’aureola è collocata sopra il capo o intorno ad esso. Inizialmente è il modo più usato per incoronare Gesù; successivamente diventa anche uno dei simboli angelici ed appare sul capo di molti angeli.

Anche il cielo può essere annoverato tra i simboli degli angeli. Per quasi tutte le culture ha un duplice significato: è il luogo dove si vedono i pianeti e le stelle, ma è anche il posto in cui risiede Dio con le sue schiere celesti. Nella Bibbia, il cielo è il trono di Dio ed è il luogo dove risiedono le gerarchie angeliche.

Ali, aureole, cielo, spade di fuoco, il colore bianco delle vesti, gigli sono tutti i simboli angelici con cui nel corso del tempo gli esseri celesti sono stati rappresentati. Chi li ha visti, assicura che non si tratta solo di fantasia e che gli angeli sono fatti di Luce, amore, purezza, forza proprio come il significato dei simboli angelici.

Un abbraccio angelico a tutti.

Maria

 

 

 

Maria: Ciao! Se stai leggendo queste parole, se mentre navigavi su Internet sei finito su questa pagina, non è un caso. Probabilmente il tuo angelo ti ha condotto sin qui. Mi chiamo Maria, e sin da quando ero piccola ho sempre avuto una grande fede in Dio e negli angeli. Ho sempre saputo di non essere sola e in effetti ho sempre sentito una vocina che mi metteva in guardia dai pericoli o mi indicava cosa fare. Pur non avendo mai visto con gli occhi i miei angeli, sono entrata più volte in contatto con loro: in particolare mi è accaduto innumerevoli volte di essere svegliata nel cuore della notte da una carezza o da un abbraccio e di percepire la loro presenza nella mia stanza. Ed ora, eccomi qui! Quella vocina mi ha svegliato nel cuore della notte dicendomi di creare questo blog e di chiamarlo "La voce degli angeli". Spero che i contenuti e i temi che tratterò, possano aiutare tutti coloro che vogliono entrare in contatto con queste magnifiche creature, che Dio, con il suo immenso amore, ci ha donato per sostenerci nei momenti di difficoltà e guidarci nel nostro cammino terreno.
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